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Consvip, “lavoriamo sulle persone per far crescere le organizzazioni”

di Giulia Calvaruso
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Si opera sia sullo sviluppo delle competenze e delle abilità individuali, che sulla creazione di un ambiente che favorisca crescita e benessere di tutti i suoi membri

Un metodo intorno al quale si strutturano le diverse attività di consulenza e formazione, al centro del quale c’è la persona nella sua interezza. È da qui che parte Consvip, la quale crede fermamente nel potenziale di ogni individuo e mette a disposizione risorse e strumenti adeguati a svilupparlo in modo efficace e sostenibile. Il metodo si fonda sull’integrazione organizzativa tra cultura e struttura. «Lavoriamo – sottolineano – sia sullo sviluppo delle competenze e delle abilità individuali, che sulla creazione di un ambiente organizzativo che favorisca la crescita e il benessere di tutti i suoi membri attraverso un dialogo aperto e costruttivo. L’obiettivo è che persone, organizzazioni e comunità concorrano per lo sviluppo di una società sostenibile». Aggiungono: «Crediamo che le persone rappresentino il primo ed irrinunciabile fattore su cui fondare la crescita delle organizzazioni e per questo indirizziamo la nostra azione ad aiutarle a sviluppare il proprio potenziale ed a valorizzare i propri talenti». La strategia si articola su tre business unit, che lavorano su piani diversi ma assolutamente complementari. 

Una di esse è: formazione, consulenza e servizi Hr. «Sosteniamo lo sviluppo dei nostri clienti – dicono – con il proposito di accompagnare nella realizzazione di una People Strategy coerente e funzionale alla Business Strategy. Lavoriamo sulla consapevolezza dell’organizzazione e degli individui che la abitano, attraverso un dialogo costante e la co-creazione di progettualità di cui il cliente è protagonista attivo. Ci approcciamo alle organizzazioni attraverso uno sguardo sistemico, valorizzando al contempo l’esperienza e il talento già presenti nelle persone». In questa ottica Consvip realizza interventi formativi volti allo sviluppo della managerialità e delle competenze trasversali, servizi Hr e progetti di consulenza più complessi, che agiscono contemporaneamente sulla cultura e sulla struttura dell’organizzazione. Grazie all’expertise nella gestione dei principali Fondi Interprofessionali, può garantire una consulenza specifica e continuativa e, ove necessario, la completa gestione istruttoria per il finanziamento dei relativi progetti di formazione. Alcuni esempi di interventi nell’area People&Organization: diversity, equity & inclusion, design organizzativo, human skills e sviluppo manageriale e della leadership.

Quella dei Progetti finanziati è la seconda business unit. Nell’ambito di essa sono attivati ed erogati corsi finanziati grazie a fondi interprofessionali, regionali, nazionali, europei, pubblici e privati, finalizzati alla formazione professionale per persone fisiche e aziende. Lo scopo è quello di sviluppare nuove opportunità lavorative, accrescendo le competenze grazie all’aggiornamento, all’approfondimento e all’acquisizione di nuove abilità e conoscenze. Le aree tematiche sono: digitalizzazione, sostenibilità, competenze di base, formazione manageriale e sicurezza aziendale. «I nostri clienti – spiegano dagli uffici di Consvip – possono così accedere a corsi erogati da professionisti del settore, ottenere competenze spendibili aumentando le opportunità lavorative e il proprio sviluppo personale». 

C’è poi la terza branca di attività, che non è meno imporrtante delle altre due ed è relativa alla scuola. Si dedica alla costruzione di percorsi scolastici professionalizzanti per ragazzi e adulti a partire dai 14 anni, che vogliono imparare un mestiere ed entrare nel mondo del lavoro o ricollocarsi.

«L’obiettivo della nostra Scuola – informa Consvip – è sviluppare negli studenti consapevolezza e competenze spendibili, attraverso un corpo docente qualificato e la costruzione di relazioni di valore con gli studenti e le loro famiglie. La connessione con aziende, enti pubblici, associazioni e imprese sul territorio ci consente inoltre di facilitare l’incontro tra domanda e offerta e di sviluppare occasioni lavorative». Una caratteristica molti rilevante dei percorsi formativi è quella di essere altamente specializzanti ed esperienziali. Prevedono, infatti, il coinvolgimento attivo di studenti, professori, famiglie, aziende ed enti locali. Si tratta, in sostanza, di un apprendimento nel quale si integrano fortemente la teoria e la pratica ed al quale partecipano diversi attori, ciascuno dei quali con le proprie caratteristiche e con le proprie peculiarità.

Raffaele Fabbrocini: «Non solo imprese. Ci rivolgiamo anche agli studenti»

«Nel 1989 fui coinvolto nella direzione di un progetto voluto dall’allora ministero per il Mezzogiorno per la diffusione della cultura d’impresa nel Sud. Le attività formative erano rivolte essenzialmente ad imprenditori e dirigenti di imprese della Campania. Per l’epoca era pura fantascienza. La cosa mi affascinò molto e dopo tre anni feci lo spin-off del progetto con un amico-collega, dando vita a Consvip». Raffaele Fabbrocini, il presidente di Consvip, racconta come tutto è cominciato.

Oggi dove siete presenti?

«Consvip ha quattro sedi operative (Milano, Perugia, Napoli e Bari) e tre business unit ben distinte per target e aree geografiche».

Quali?

«Area consulenza nell’ambito dello sviluppo organizzativo, che è rivolta essenzialmente a grandi e medie imprese. Tale attività è maggiormente concentrata nel centro e nord Italia. C’è poi l’area progetti formativi finanziati, rivolta a piccole e medie imprese, soprattutto nelle regioni del meridione. Infine l’area educational, rivolta ai giovani. In particolare a quelli della Campania, dove da circa un anno è nata la Scuola dei Mestieri, un ponte tra giovani e imprese. La sede di quest’ultima è a Napoli».

Quali caratteristiche non possono mancare in un percorso di formazione e consulenza?

«Personalizzazione della formazione e coinvolgimento attivo delle persone. Se penso a un percorso formativo in azienda, direi uno sguardo sistemico al complesso dell’organizzazione e un approccio volto a costruire insieme il percorso, sia con i soggetti committenti che con le persone le quali parteciperanno in prima persona alla formazione. Questo richiede sicuramente un’attenzione e una cura maggiore in fase di progettazione, ma apporta una grande differenza in termini qualitativi».

A chi si rivolge Consvip?

«In primo luogo, ci rivolgiamo alle organizzazioni che hanno l’esigenza di intervenire a livello culturale e/o strutturale al loro interno. Buona parte dei nostri interventi si concentrano sulla formazione rivolta alle persone che abitano l’organizzazione stessa, sia a livello di gruppo che singolarmente, ad esempio con percorsi di addestramento. Parallelamente, con la nostra Scuola ci rivolgiamo agli studenti e alle loro famiglie: ragazzi e giovani a partire dai 14 anni che hanno l’esigenza di formarsi professionalmente o di specializzarsi».

Quanto durano i percorsi di formazione in media?

«Variano molto a seconda della tipologia di intervento. In generale, i percorsi legati allo sviluppo manageriale e delle competenze tecniche e trasversali si sviluppano di solito nell’arco di 4-5 incontri, per un totale di 20 o 40 ore. Se invece parliamo di interventi di più ampio respiro sulla cultura o la struttura organizzativa, allora un progetto potrebbe durare anche sei mesi o più».

La formazione scolastica segue gli stessi tempi?

«Lì il discorso cambia. I percorsi di Iefp (istruzione e formazione professionale) hanno durata triennale-quadriennale; quelli Ifts (istruzione e formazione tecnica superiore) un anno (tra le 800 e le 1.200 ore); quelli Its (istruzione tecnica superiore) durano due anni».

Da chi sono finanziati i percorsi di formazione?

«La formazione aziendale può essere finanziata dai Fondi interprofessionali di categoria oppure attraverso fondi regionali, nazionali o europei».

Quali sono i programmi più significativi per i prossimi mesi?

«Consvip sta partecipando al tavolo di analisi del Centro sperimentale di sviluppo delle competenze (Cssc) nell’ambito dei settori strategici per lo sviluppo locale e occupazionale promosso dalla Regione Campania. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità della formazione nel settore dei beni culturali, rispondendo alle esigenze professionali delle imprese locali, migliorando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, vengono implementate le linee guida per analizzare questi bisogni e definire standard professionali e formativi, che servano come riferimento per una formazione adeguata e coerente con le richieste del mercato del lavoro. È una sfida importante, che ci permette di rimanere al centro della scena formativa campana. Sono molto orgoglioso di farne parte con Consvip».

In che consiste la vostra Academy?

«Il progetto Academy si è sviluppato in seno all’Ufficio Consulenza circa otto anni fa. Abbiamo sentito l’esigenza di approfondire i temi caldi ed emergenti del ruolo Risorse umane, che sta vivendo un periodo di evoluzione e cambio di focus verso una centralità strategica nelle organizzazioni, spinta in particolare dalla serie di congiunture post-pandemiche prima e dall’introduzione di sistemi di AI e forte digitalizzazione poi».

C’è una storia che ricorda in particolare di questi anni dedicati alla formazione con la sua azienda?

«L’episodio che ricordo con grande piacere, soprattutto per i risultati raggiunti, riguarda la realizzazione di un progetto formativo nel settore agroalimentare svolto in Argentina, subito dopo la grande crisi economica che aveva messo in seria difficoltà la popolazione di origine italiana. Il progetto coinvolse 300 giovani, figli di nostri connazionali emigrati in Argentina, i quali grazie a questo intervento ritrovarono fiducia in se stessi e soprattutto tante occasioni di lavoro in un momento davvero difficile».

 

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