Giancarlo Fimiliani: «Con Apple e Leica coniughiamo digitale e analogico tecnologia non basta».
ancarlo Fimiani è founder & Ceo della R-Store spa, è il vicepresidente di Confindustria Napoli con la delega alla formazione ed è soprattutto un appassionato di cultura digitale e visionario imprenditore che ha come base di partenza per le sue imprese di successo la sua Napoli. L’attenzione all’innovazione tecnologica e all’eccellenza misurate con l’anticipazione della traiettoria delle tendenze di mercato hanno tradotto la sua visione progettuale in un fatturato sempre in crescita, nuovi posti di lavoro e nuovi progetti in grado di tenere insieme appassionati e semplici curiosi, nativi digitali e generazioni analogiche, con uno sguardo ben puntato sulla sostenibilità ambientale ed economica.
Fimiani, cosa tiene insieme un progetto così ambizioso?
«A tenere tutto insieme c’è il prestigio e la garanzia del marchio Apple. La competenza sul campo dei nostri tecnici, la passione per tutto quello che è innovazione tecnologica applicata ai device di uso quotidiano. E poi la consapevolezza che la tecnologia ha ormai un ruolo centrale nella vita dell’individuo. Depositaria dell’identità, supporto delle nostre attività quotidiane, dai pagamenti, alla geolocalizzazione. È veicolo di formazione, supporto professionale, possiamo, in tutta onestà, definirla un’estensione dell’individuo».
Quando si parla di persone, di dati c’è sempre più al centro la cybersecurity. Come affrontate questo delicatissimo tema?
«Per noi è fondamentale, da sempre, considerare la persona al centro di ogni processo d’impresa. Puntare sulla sicurezza per offrire un servizio in grado di mettere al sicuro l’individuo e che renda la tecnologia un prodotto fruibile con la massima serenità e semplicità, significa spingersi oltre e ampliare gli investimenti proprio verso la cybersecurity. E a questo proposito, abbiamo sviluppato un nuovo progetto di ricerca, in partnership con gli studiosi dell’Università di Napoli Federico II, che consente di tutelare i dati, la privacy e tenere al sicuro l’attività di chiunque utilizzi la tecnologia: il privato, il professionista, la grande azienda, la scuola, la pubblica amministrazione».
A proposito di progetti e di temi che le stanno a cuore, due parole, anzi tre, per due categorie: sostenibilità e giovani generazioni.
«ReStore è il nostro progetto di economia circolare, nato lo scorso anno. La responsabilità che deriva anche dall’essere un’azienda in forte e continua crescita ci ha interrogato sulla necessità di agire in termini di impatto ambientale. Attraverso l’attività di trade-in permutiamo i device usati di clienti che intendono acquistare un dispositivo più aggiornato e li rimettiamo a nuovo utilizzando parti originali Apple grazie alle competenze di tecnici esperti specializzati e li riportiamo sul mercato offrendo a questi device una seconda vita e al consumatore la possibilità di acquistare un prodotto di altissima qualità in condizioni eccellenti, perfettamente funzionante e garantito da un centro assistenza autorizzato Apple. Questo equivale a diminuire le emissioni di anidride carbonica e produrre meno scarti e quindi meno conferimenti in discarica. Ad oggi abbiamo aperto i primi due punti vendita ReStore di ricondizionati Apple a Napoli, uno in via Chiaia e l’altro in via Luca Giordano, procederemo a breve con altre due aperture su Milano. È un progetto destinato a crescere».
E per le giovani generazioni?
«I temi sono strettamente connessi seppur su due piani diversi. Ecologia e nuove economie sono tematiche a cui i giovani sono attenti. Ma il lavoro più impattante è quello che facciamo con le scuole, promuovendo e educando all’uso della didattica digitale, perché siamo convinti, e i numeri ci danno ragione, che una scuola più vicina ai linguaggi digitali offre maggiori risposte in termini di apprendimento e inverte proporzionalmente l’abbandono e la dispersione scolastica. L’organizzazione di gruppi di lavoro dinamici, la diversa disposizione delle aule prevista quando si lavora con i supporti tecnologici permette alla didattica di essere più attrattiva e alle scuole di crescere in numero di iscrizioni, in valutazioni positive e al docente di essere maggiormente creativo. Ci tengo anche a sottolineare che oltre la parte Edu abbiamo il B2B per le aziende che sono sempre più consapevoli che adottare Apple vuol dire avere una garanzia dei sistemi tecnologici i cui valore è mantenuto nel tempo ».
Una battuta sul nuovo progetto imprenditoriale legato al colosso storico della fotografia: i negozi mono brand Leica«È un momento di grandi prospettive, non manca un po’ di apprensione ma l’atmosfera dell’ intraprendenza e la voglia di legarci a brand dall’eccezionale reputazione ci ha punzecchiato in modo costruttivo. Oggi la fotografia è a portata di mano e i telefoni della Apple sono le macchine fotografiche che fanno più click al mondo. Ma la scommessa che ci ha fatto puntare al monobrand Laica è l’idea di riconoscere la fotografia come prodotto di valore, di memoria e di opera d’arte. Apriremo a breve a Napoli il primo store per poi ampliare l’esperienza in altre città d’Italia. Sappiamo che Leica vuol dire storia della fotografia, le più belle immagini passano attraverso lo sguardo di una Leica. A questo aggiungo che a questo marchio prestigioso ci uniscono la passione e l’attenzione maniacale al dettaglio, la massima espressione di professionalità e l’idea che per esprimere l’eccellenza ci si debba affidare all’essenziale. Il minimalismo Leica e l’emozione che attraverso pochi segni ci restituisce, ci hanno unito e quindi siamo pronti per questa nuova e importante impresa».