«Chi ha detto che la formazione non ha stile?». È una delle domande che si trovano navigando sul sito di ePlus Learning. E se la risposta è la reazione al primo senso sollecitato nell’approccio alla rete, cioè la vista, possiamo affermare che sì, la formazione ha stile ed è anche un viaggio spaziale che favorisce la conoscenza di luoghi, qui definiti pianeti e galassie, fino a quel momento rimasti inesplorati. È probabilmente questo il teorema che mette in relazione «good vibes», buone sensazioni, e «feeling good», star bene o meglio sentirsi bene, la personalizzazione, l’innovazione e la creatività e che aggiunge il «plus» tra «e» e «Learning».
Una formula che dà all’apprendimento, alla crescita e al riordino delle risorse umane in forza alle imprese il valore di un’esperienza multidimensionale in continua interazione tra la realtà virtuale e interattiva e quella digitale e materiale in perfetto stile Onlife Manifesto. Un passaggio concettuale e di attuazione che unisce la passione per la formazione alla curiosità per l’innovazione tecnologica e che consente a questa giovane azienda di essere definita una start-up all’avanguardia.
I dati Eurostat diffusi il 24 gennaio scorso, in occasione della Giornata Internazionale dell’Istruzione 2024, e riferiti al primo trimestre dello scorso anno, parlano di «Aumento dell’istruzione online nell’UE nel 2023». Risulta che «il 30% degli utenti Internet dell’Ue di età compresa tra 16 e 74 anni ha dichiarato di aver seguito un corso online o di aver utilizzato materiale didattico online nei tre mesi precedenti l’indagine». Due punti percentuali in più rispetto all’anno precedente (28% nel 2022). L’Italia non è tra i primi cinque Paesi, che sono Finlandia (53%), Svezia (48%), Spagna (47%) ed Estonia (45%), ma si posiziona quattordicesima tra i ventisette Stati membri, registrando un aumento dal 2022 che sta nella media generale rilevata, tra Belgio e Slovacchia e in percentuale avanti a Francia e Germania. Questo dato ci aiuta a riflettere e a fare chiarezza sull’istruzione online, sia essa rivolta a studenti o applicata al mondo della formazione professionalizzante e di aggiornamento continuo nel mondo del lavoro. Il dato ci mette davanti a una realtà che è sempre più parte della quotidianità e non più nell’accezione pandemica del «rimedio» all’emergenza socio-sanitaria da Covid-19. Oggi l’apprendimento online e l’e-learning costituiscono un approccio tendenzialmente stabile che necessitano di continua evoluzione ma anche di umanizzazione e progettualità condivisa a ogni livello.
L’utilizzo di nuovi e innovativi strumenti tecnologici sempre più calibrati sulla personalizzazione degli apprendimenti è dunque una chiave di volta per tenere il passo con l’accelerazione digitale che di continuo lancia nuove sfide per chi fa della formazione il proprio core business. Dare l’opportunità di «rateizzare» gli apprendimenti in base a ritmi confacenti alle necessità di ciascuno, avvicinarsi allo studio personalizzato non solo con le persone ma anche favorire allestimenti virtuali di spazi accattivanti e creativi, in grado di tenere alta l’attenzione, diventano la propedeuticità all’impalcatura della stessa didattica proposta.
Per questo la partita si gioca anche e soprattutto sul campo del coinvolgimento che, in termini di tecnologie a uso didattico e formativo applicato, si affermano nell’utilizzo della realtà virtuale, della gamification, di simulazioni interattive e ambienti di apprendimento studiati su misura. Approcci che sono in perfetta linea con il Piano d’azione per l’istruzione digitale adottato dall’Unione Europea il 30 settembre 2020 che invita «a una maggiore cooperazione a livello europeo in materia di istruzione digitale per affrontare le sfide e le opportunità della pandemia di Covid-19 e prospettare opportunità per la comunità dell’istruzione e della formazione (insegnanti e studenti), i responsabili politici, il mondo accademico e i ricercatori a livello nazionale, europeo e internazionale».
Una sorta di «Pianeta Academy» per tornare nello spazio della ePlus Learning che mette al centro dell’attività formativa proposta la lettura e l’analisi dei bisogni aziendali personalizzati ma anche spazi digitali da condividere con tutor che garantiscono il supporto tecnico adeguato e una piattaforma brandizzata pensata per ospitare contenuti realizzati su misura del cliente.
Francesco Santopaolo: «Dal microlearning alla rapidità dell’Intelligenza artificiale»
«Siamo partiti nel 2022, dopo il Covid, proponendo soluzioni di apprendimento attraverso strumenti digitali. Ciò non vuol dire solo e-learning, abbiamo puntato anche a soluzioni di robotica e automazione, gamification, piattaforme interattive e digital games da vivere in presenza. Il nostro obiettivo è unire le metodologie digitali del learning o del gaming in diversi contesti di apprendimento in presenza, in aula o in outdoor». Francesco Santopaolo è il direttore commerciale di ePlus Learning. Una laurea in Scienze politiche con indirizzo socio-economico alla Federico Il di Napoli e un curriculum che vanta un percorso di successo nella gestione commerciale. Con esperienze nel gruppo Adecco e Sgb Humangest Holding e oggi affermato general manager di ePlus Learning, la sua carriera è caratterizzata dalla capacità di guidare strategie di consulenza e formazione in linea con le esigenze del mercato.
Quali sono le parole chiave per una formazione efficace?
«Sostegno, facilitazione, accelerazione. Sosteniamo le organizzazioni nel far sì che le necessità legate all’acquisizione di competenze professionali possano, nei tempi desiderati, incontrare le modalità di apprendimento di tutte le diverse generazioni in azienda. Le nostre metodologie, le nostre piattaforme, mirano a facilitare le esperienze di apprendimento e ad accelerare l’acquisizione di competenze. La nostra è un’azienda che fornisce varie soluzioni di apprendimento. Dall’education al corporate training. Crediamo che la tecnologia possa sostenere i processi di apprendimento in diversi contesti, favorendo partecipazione e inclusione sociale e professionale».
Avete un team piuttosto giovane e all’avanguardia. In quanti siete?
«Siamo partiti da poco, ma a oggi abbiamo circa quindici dipendenti ognuno specializzato: quattro professionisti si occupano interamente di e-learning e formazione a distanza, mentre gli altri progettano esperienze di apprendimento digitali».
Qual è il target delle imprese che seguite?
«Noi crediamo che la media impresa possa rappresentare il nostro target ideale. È in questi contesti che le nostre soluzioni e i nostri professionisti favoriscono più efficacemente i processi di formazione attraverso strumenti come Digital Academy, Lms (Learning management system) e Lcms (Learning Content Management System), in italiano “sistema per la gestione dei contenuti formativi”».
Quale, tra questi approcci, è più richiesto?
«Ci vengono richieste oggi molte Academy digitali e molte piattaforme di e-learning che mirano all’ampliamento delle competenze trasversali, relazionali e di base. Quello che noi stiamo proponendo maggiormente è la costruzione di piani di formazione annuali blended, un apprendimento misto dove la parte di e-learning e di formazione in presenza si alternino e si uniscano durante l’anno. Crediamo molto nei progetti di Academy, che considero un asset strategico per le imprese, in quanto permettono di formalizzare le competenze intangibili all’interno dei contesti aziendali, trasformandole in competenze agite e trasferibili».
Secondo lei, come sta cambiando il mondo aziendale e della formazione continua?
«Siamo di fronte a un nuovo cambiamento che segue quello già forte avvenuto durante la pandemia. La formazione sincrona e gli strumenti collaborativi stanno mostrando i loro limiti rispetto ai contesti di formazione in presenza, sia in azienda che al di fuori di essa. Stanno cambiando nuovamente gli spazi e i tempi della formazione. Le persone sono costantemente in formazione: quando non lavorano, mentre lavorano, in giorni predefiniti o all’improvviso. È essenziale formare le persone a saper apprendere autonomamente e velocemente. Pertanto, il microlearning sarà la metodologia che, dal Covid, ci porteremo per lungo tempo».
Quali sono gli strumenti di ultima generazione che aiutano l’analisi dei bisogni e indirizzano all’obiettivo per la crescita aziendale? Utilizzate l’Intelligenza artificiale?
«Sì, IA e ML, cioè Machine Learning: grazie a questi siamo in grado di arrivare prima alla soluzione. Parliamo di soluzione perché se un’azienda si rivolge a noi, o comunque a una società che si occupa di formazione, è perché sente l’esigenza di fare ordine e colmare un gap di competenze che si è già creato o che sta dando le prime avvisaglie al suo interno. Ma, tornando all’AI, se nel tradizionale training analysis siamo in grado di analizzare pochi dati in tanto tempo, con l’Intelligenza artificiale si inverte la tendenza: tanti dati analizzati in poco tempo».