Pino-Varchetta – Psicologo di Organizzazione e Formazione Psico-socioanalitica, in I Martedì di S3.Studium
La collimazione nella relazionalità
Per lo Psicologo Pino Varchetta la relazionalità è un processo che va calibrato al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
«Il mio stupore pre-Covid-19 riguarda il GAP, l’abisso, tra le pratiche che vedo quotidianamente nelle organizzazioni aziendali, e non, e il pensiero che abbiamo a nostra disposizione», afferma Pino Varchetta.
Secondo lo Psicologo Pino varchetta c’è un divario qualitativo tra il gradante di relazionalità, in termini di empatia e di cura dell’altro, oltre che verso il sé, e la collimazione di pensieri diversi all’interno delle due culture (a suo tempo teorizzate da Charles P. Snow), che confluiscono tutte verso un paradigma della relazionalità.
«Da una parte», afferma Pino Varchetta «c’è un patrimonio enorme da cui potremo attingere e che ci conduce per mano in maniera caritatevole e disponibile alla collimazione della relazionalità e, dall’altra, un crescendo di anomia nei confronti di una relazionalità quotidiana, che viene esercitata, gestita e subita dalle organizzazioni».
«L’antropologia contemporanea fino a una quindicina di anni fa era molto orientata nella relazionalità al tema dell’identità. La quale significa separazione, peculiarità, orgoglio, io e loro, ed è un patrimonio che ognuno di noi deve possedere. Ma nella contemporaneità non può più essere il paradigma fondante e orientante un comportamento nella relazionalità. Sarebbe la “somiglianza”, infatti, il campo di ricerca contrapposta a quello dell’identità», afferma Pino Varchetta.
L’identità e l’alterità nella relazionalità
«L’identità», spiega Pino Varchetta citando Francesco Remotti, antropologo che ha compiuto per anni studi sulla relazionalità, «ci porta all’alterità, alla distinzione, alla ricerca di tratti peculiari da soggetto a soggetto, da donna a donna, da uomo a uomo. L’identità ci può condurre, al massimo, alla convivenza tra una serie di monadi chiuse, senza porte né finestre».
«Identità significa ognuno nella propria tana, nelle propria Nazione, dentro i propri confini e dentro i propri sovranismi nazionali. Infatti, c’è l’identità nazionale, l’identità funzionale all’interno dell’organizzazione, l’identità di gruppo, quella del clan, etc. Dall’altro lato, secondo l’antropologia contemporanea, c’è il tema delle somiglianze», ricorda Pino Varchetta.
La somiglianza nella relazionalità
Nella relazionalità la somiglianza implica che una donna e un uomo sono entità diverse, ma allo stesso tempo anche entità simili, poiché hanno moltissime somiglianze.
Secondo lo Psicologo Pino Varchetta: «All’interno della somiglianza si riesce a trovare la differenza, che non è l’alterità, quanto è ciò che mi distingue pur facendomi accostare all’altro. È l’unitas multiplex di Morin. Cioè quello che l’Europa non sa fare, perché vive troppo il tema dell’identità e non trova somiglianze tra tedeschi e francesi, tra italiani e ungheresi. Nella relazionalità trova le differenze, gli eroismi di patria, i tricolori, etc.
Le somiglianze conducono alle coesistenze e, quindi, alla solidarietà e al condividere spazi all’interno di civili rapporti. È la civitas romana, che accoglieva nel Pantheon tutti gli Dei nel rispetto assoluto delle diverse culture».
Naturalmente la somiglianza è un ossimoro. Una contraddizione in termini: «Come faccio ad essere uguale e diverso?», provoca lo Psicologo Pino Varchetta.
Guarda le pillole di I Martedì di S3.Studium: La socializzazione nella relazionalità
I Martedì di S.3Studium
I Martedì di S3.Studium sono un ciclo di webinar sul cambiamento nati, durante un periodo particolare della nostra storia moderna che ha visto l’imporsi dello smart working, per riflettere su una serie di elementi macro, organizzativi e personali che caratterizzano il forte Cambiamento Sociale e Organizzativo a cui siamo sottoposti.
Partecipazione e proposte
In questo primo ciclo di webinar sul cambiamento, proposto dalla S3.Studium, sono intervenuti docenti universitari, professionisti, manager, politici ed esperti di differenti settori che – insieme a voi – hanno ragionato sugli argomenti sopracitati, osservandoli da diverse angolazioni. Hanno presenziato oltre 500 partecipanti di cui circa 80 presenze costanti e 40 variabili a seconda degli argomenti. Sono intervenuti, oltre ai 17 relatori, 40 discussant che, con le loro idee, hanno arricchito le tesi iniziali dei relatori con spunti originali sempre di notevole interesse.
L’accelerazione che ha subito il cambiamento, sotto la spinta del Covid 19, ci ha indotto a focalizzare l’attenzione sulle principali criticità e, insieme, abbiamo immaginato soluzioni concrete che possono ora diventare proposte interessanti da presentare agli stakeholder in un momento estremamente propizio quale quello attuale.